Alfonsina Storni è una figura leggendaria in America Latina e le sue poesie sono lette in tutto il mondo. Ma Storni fu anche editorialista e collaborò per anni con il settimanale argentino “La Nota” e il principale quotidiano nazionale “La Nacion”, per i quali tenne delle rubriche rivolte a un pubblico femminile. Come suggeriscono i nomi stessi delle rubriche – Feminidades e Bocetos Femeninos – si tratta di articoli di costume, bozzetti e brevi prose narrative che ritraggono il mondo femminile e le questioni che lo riguardano: il matrimonio, la cura della propria persona, l’arte e la musica, qualche volta il lavoro.
Siamo alla fine del primo decennio del secolo scorso, gli anni d’oro di Buenos Aires: Storni osserva la gente nella giungla urbana, le donne agghindate nei caffè o a spasso per negozi, gli uomini che diretti al lavoro si concedono un’occhiata maliziosa a qualche giovane passante. Storni registra e descrive l’evolversi dei costumi, il machismo ancora diffuso, la scarsa autodeterminazione delle donne, le aspirazioni e i vezzi della nuova borghesia. E lo fa attraverso una prosa abile e creativa che riesce a coniugare la spregiudicatezza del giornalismo e lo spirito ludico delle avanguardie storiche.weiterlesen