Nel giugno 1938, alcuni mesi prima della Notte dei cristalli e un anno prima dell’inizio della Shoah, Oscar Levy – medico e intellettuale ebreo tedesco in esilio a Parigi – scrive una lunga lettera aperta al Cancelliere del Reich, nota come La scomunica di Adolf Hitler.
Con un tono a un tempo veemente e pacato, Levy impartisce a Hitler una notevole lezione sul pensiero di Nietzsche e lo invita ad andarsene dal giardino di una filosofia che lui e i nazisti hanno travisato e non avrebbero comunque mai potuto capire. Ma ciò che fa di questa lettera una testimonianza di straordinario interesse storico, è anche l’interpretazione che Levy fornisce in tempo reale dell’hitlerismo e della sua propaganda, tanto più efficace quanto più limitata e a tratti anche intenzionalmente assurda. La lettera di Levy è qui corredata dal primo documento scritto in cui Hitler si esprime – con farneticante consequenzialità – sugli ebrei, anch’esso tradotto per la prima volta in italiano.
Introduzione e cura di Vincenzo Pinto.weiterlesen