Il romanzo allucinato e debordante – debordante anche dalla scrittura al disegno – di un autore di culto della scena underground brasiliana.
Júnior, 43 anni mal dormiti, è disteso sul divano nel modesto appartamento del padre dove si è rifugiato a seguito di una grottesca e umiliante rivelazione che lo ha costretto a lasciare moglie, figlio e lavoro, quando suona il citofono: un pacchetto per lui. È il primo di una serie di invii senza mittente con all’interno oscuri riferimenti a William Burroughs, l’autore de Il pasto nudo che nel 1951, in preda alla droga, uccise accidentalmente la moglie riproponendo per gioco – ma con una rivoltella – il famoso tiro a segno di Guglielmo Tell. Già infragilito dalle recenti vicissitudini, Júnior viene attratto fatalmente dalla biografia di questo scrittore «maledetto», che lo fa precipitare nella paranoia e l’afasia. Ad assistere al suo progressivo decadimento ci sono Sênior, il vigoroso padre che combatte la tristezza con pillole pro-erettive, e Bruna, candida studentessa in subaffitto, i quali tentano di contenere il delirio di Júnior con una terapia a base di aspirine, frasi di circostanza e uova strapazzate. Aleggia sullo sfondo il fantasma del fratello Pedro, rinchiuso in carcere e convinto di aver smarrito la testa nel santuario di Aparecida. Sorretto da dialoghi di esilarante comicità, L’arte di produrre effetto senza causa è un romanzo eccentrico e visionario sulla perdita della ragione, sulle insidie del linguaggio, sul rovescio del mondo. Una parabola allucinata e insieme pervasa da una sorprendente tenerezza, che rivela una voce di primo piano della narrativa brasiliana contemporanea.weiterlesen