Obstgärten | Frutteti
Das Brixner „Pomarium“ im geschichtlichen und gartenbaulichen Kontext / Il “Pomarium” di Bressanone nel contesto storico dell’arte dei giardini
Produktform: Buch / Einband - fest (Hardcover)
Prefazione dei curatori
Dai due padiglioni angolari del frutteto dell’antica Residenza vescovile di Bressanone si offre all’osservatore un panorama complesso: la facciata del palazzo si staglia dinanzi alle torri e ai tetti del centro storico dentro la cornice delle fertili pendici della Val d’Isarco, mentre sullo sfondo si scorgono le cime del crinale alpino. L’insieme si eleva sopra l’area di un frutteto circondato da muri, la cui storia è possibile ricostruire per un periodo di tempo straordinariamente lungo. Già nel XIII secolo è documentato da fonti d’archivio che un “pomarium” faceva parte della residenza e fino alla metà del XX secolo qui venne praticata la tradizionale coltura di piante da frutto d’alto fusto di varie specie. Negli anni Sessanta del XX secolo l’ultima generazione di piante d’alto fusto venne estirpata ad eccezione di alcuni rari esemplari e sostituita da una moderna piantagione intensiva di poche qualità di mele. Quando il Comune di Bressanone prese in gestione il frutteto dalla Curia vescovile nel giardino recintato con i suoi graziosi padiglioni già si svolgevano piccoli eventi culturali e si sviluppò un vivace dibattito sopra il suo futuro. Presto fu chiaro che il pomarium doveva essere considerato come parte integrante essenziale dell’insieme tutelato della Residenza vescovile non soltanto dal punto di vista storico, ma anche funzionale ed estetico, poiché solo nell’interazione con i suoi vari e multiformi giardini si esplicita il ruolo storico della residenza come sede di rappresentanza. La Curia in quanto proprietaria e il Comune di Bressanone in quanto gestore hanno pertanto convenuto di adibire il pomarium a un uso pubblico. Il concorso internazionale di progettazione indetto in seguito dal Comune è stato vinto dallo studio “freilich landschaftsarchitektur” di Merano. Il progetto riunisce la tradizione del frutteto piantumato con alberi da frutto d’alto fusto con un’offerta per un utilizzo pubblico compatibile con il carattere di monumento di questo tipo di giardino. Tale interpretazione contemporanea del frutteto storico nel senso dell’arte dei giardini tiene conto in modo equilibrato sia dei nessi funzionali dell’insieme monumentale della Residenza vescovile che di un futuro utilizzo per scopi ricreativi, oltre che della continuità d’uso che caratterizza la storia del frutteto. In questa prospettiva il Comune ha per il momento deliberato di procedere all’esecuzione di questo riuscito progetto.
Per onorare questa nuova tappa nella storia del pomarium di Bressanone l’Ufficio Beni architettonici e artistici della Provincia autonoma di Bolzano / Alto Adige, il “Küchengarten-Netzwerk Deutschland” e l’Istituto di architettura del paesaggio del Politecnico di Dresda hanno organizzato nell’ottobre del 2015 un congresso internazionale dal titolo: “Frutteti: luoghi di produzione, oggetti simbolici, monumenti culturali. Il ‘Pomarium’ di Bressanone nel contesto storico dell’arte dei giardini”. Il successo di questo evento svoltosi presso l’Accademia Cusano di Bressanone ha rivelato non solo l’interesse specifico nei riguardi del pomarium della Residenza vescovile, ma anche il fatto che veniva affrontata una tematica ancora poco dibattuta, considerato che la ricerca storica sull’arte dei giardini e l’attenzione della tutela storica-artistica in questo campo erano state finora riservate prevalentemente alle opere di pregio artistico del passato. Vengono ora invece studiati in maniera sempre più diffusa anche altri aspetti, e non da ultimo la storia delle piante ad uso commestibile. È possibile infatti osservare una reviviscenza degli orti da cucina e in special modo della frutticoltura. Per secoli gli orti furono indispensabili al funzionamento sia dell’economia di corte che dell’economia domestica di qualsiasi altro ceto e in base alla differenze nella loro cura e disposizione hanno potuto agire efficacemente come mezzo di distinzione sociale.
Mentre nel frattempo si è venuto formando un ricco fondo di pubblicazioni sulle qualità storiche di frutta e sulla prassi artigianale della loro coltivazione, le nozioni in merito all’organizzazione spaziale nella frutticoltura dei tempi passati restano invece rare e vengono in genere trattate solo in piccoli capitoli sulla storia dei singoli giardini, della cultura dei giardini di un singolo paese o di tutta un’epoca. Nelle relazioni del convegno brissinese vengono dunque approfonditi il ruolo, gli aspetti formali e le pratiche del giardinaggio nell’ambito della frutticoltura nonché la rinascita dei frutteti sotto il segno della tutela storico-artistica. Sono questi i punti di riferimento e i materiali di confronto sulla scorta dei quali divengono riconoscibili il ruolo e l’importanza del pomarium di Bressanone nel passato e nel presente, e con essi si misura infine anche il suo valore in quanto monumento culturale. Relatori dall’Italia, dalla Germania, dalla Gran Bretagna e dall’Austria hanno contribuito a rendere un’immagine variegata della frutticoltura storica. Ad essi va un particolare ringraziamento per l’elaborazione dei loro contributi al fine di riprodurli nel presente volume.
La realizzazione del progetto premiato nel 2012 per la risistemazione del pomarium di Bressanone non è ancora stata avviata. Il futuro del frutteto – e con esso il carattere futuro dell’insieme della Residenza vescovile – resta al momento della stampa di questo volume ancora aperto. Ci auguriamo che la sua lettura contribuisca a una decisione in favore della conservazione e della fruibilità dei grandi valori monumentali della città di Bressanone.
Jost Albert / Waltraud Kofler Engl / Erika Schmidtweiterlesen
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