«Alle sei del mattino di giovedì 12 marzo 2020 sono entrato nella cucina ancora in penombra della casa palermitana in cui abitavo da due mesi e mezzo e, ognuno seduto su una sedia ai lati del tavolo, ho trovato Achab e Bartleby».
È l’alba di un giorno nuovo. Per il protagonista di questo racconto – così come per il suo autore – è la data che segna il cinquantesimo compleanno. Confinato nel suo appartamento, l’io narrante si trova a fare i conti con i propri fantasmi letterari, che hanno la familiarità di coinquilini ma i gesti insondabili del destino.weiterlesen