Una straordinaria testimonianza sulla vita in Cina alle soglie della Rivoluzione culturale. Siamo nel pieno della Guerra fredda, la Cina è impermeabile al mondo esterno e di fatto è già una dittatura comunista. Jean François ha 24 anni quando, con una borsa di studio ottenuta per vie diplomatiche, arriva a Pechino con la Transiberiana. La città secolare sembra un grande villaggio semideserto, con stradine di terra battuta fiancheggiate da alti muri di mattoni. La vita degli abitanti scorre all’interno dei cortili, al riparo dagli sguardi. Jean François frequenta i pochi compagni europei che studiano con lui all’università, e non sospetta nemmeno che alla gente del posto non sia consentito interagire con gli stranieri, pena l’arresto o l’espulsione. Finché un giorno riceve l’invito a una festa aperta a residenti vicini all’ambasciata. È qui che conosce la giovane Wen, e per lui è l’inizio dell’apprendistato cinese. Con la raffinatezza che contraddistingue la sua produzione saggistica, Billeter rievoca un passato che lo ha segnato profondamente – gli incontri furtivi con Wen, le difficoltà inimmaginabili per ottenere l’autorizzazione al matrimonio, le rivelazioni sulla tragica storia della famiglia di lei fino alla presa di coscienza di cosa stesse realmente accadendo in Cina.weiterlesen