Cos'è la finzione letteraria se non un ripercorrere a ritroso le vicende che coinvolgono indistintamente ogni essere umano? Infatti tutti noi „siamo legati a un passato comune, a esperienze, cognizioni, riflessioni che hanno fatto i nostri antenati; tutto un materiale raccolto e passato al setaccio nel corso dei secoli... quello che oggi si chiama inconscio collettivo“ (dal testo conclusivo di questo romanzo).
La storia di una donna, Santina, ma anche di un uomo, vuole essere soltanto una ricerca sul perché siamo così; cosa o meglio chi in realtà guida le nostre cosiddette libere decisioni; qual è l'origine del nostro continuo ripetere azioni, parole e anche gesti che soltanto col tempo riconosciamo in quelli dei nostri genitori. Si tratta di attraversare il tunnel dell'ignoranza, dell'inconoscibile nel quale si è entrati senza chiederlo né desiderarlo, dal quale un giorno si uscirà senza volerlo... per andare dove? Un lungo viaggio accidentato, una grande avventura per scoprire se stessi, nel tentativo di conoscere il vero senso della vita.weiterlesen